Partiamo da una affermazione che credo metta tutti d'accordo: il 2020 è un anno che verrà ricordato a lungo per tutte le sorprese che sta portando. Queste sorprese infelici hanno chiaramente avuto impatti negativi anche su tutti quei viaggi prenotati con largo anticipo, slittati per cause di forza maggiore ai prossimi mesi (se non anni). La situazione Covid-19 ha costretto me e i miei amici a rivedere i nostri piani. Questo, però, ci ha dato la possibilità di prenotare un viaggio che - in tempi e in circostanze diversi - non avremmo mai pensato di prenotare. Un viaggio di una settimana all'insegna dell'esplorazione di una delle regioni più sorprendenti d'Italia, la Sardegna.
A viaggio concluso, posso dire di essere molto felice di aver dovuto optare per questo cambio di programma.
Grazie all'immensa disponibilità di amici autoctoni (Enrico, Elisabetta e Riccardo - che ringrazio di nuovo!), io e Valerio abbiamo avuto la fortuna di poter girare in lungo e in largo l'isola (e credetemi, di chilometri ne abbiamo macinati tantissimi - grazie Enrico!), partendo da Cagliari, passando per Iglesias, Masua, Nuoro, Stintino, Olbia e non solo. Insomma, un gran bel giro.
Essendo stati gentilmente ospitati, non posso dare info su posti dove alloggiare questa volta e mi sono accorta, ahimé, di non aver fatto foto in tutti gli stop. In compenso, però, abbiamo ricevuto tante gioie sul cibo (da qui il titolo del post), che vi riporterò accuratamente.
Alla fine del post, potete trovare una mappa che riassume tutti gli stop fatti dal 7 al 13 Agosto.
Giorni 1-2: Cagliari, Iglesias e Masua
Io partita da Pescara e Valerio da Milano, ci siamo incontrati a Cagliari con Enrico. Il pomeriggio l'abbiamo trascorso in città , per un giro a piedi fino al Bastione di Saint Remy, uno dei quattro bastioni di Cagliari che vanta una vista mozzafiato su tutta la città , e poi per un aperitivo in centro.
La sera ci siamo spostati nella meravigliosa cittadina di Iglesias, che ci ha lasciati piacevolmente sorpresi. Passeggiando per le strade cittadine si è circondati di colori e di bei locali dove bere un caffè o mangiare qualcosa.
Iglesias è stata per noi la base di appoggio per spostarci poi, il giorno successivo, a Masua, Il primo giorno di mare è stato decisamente poco rilassante e all'insegna dell'avventura. Abbiamo affittato un ombrellone in un lido molto carino - Mitza Bar - inserito benissimo all'interno del panorama naturale e roccioso della costa sud-ovest della Sardegna, che vanta inoltre di una vista favolosa del Pan di Zucchero al tramonto (allego foto).
In mattinata ci siamo divertiti con un bel giro dei faraglioni e del sito minerario di Porto Flavia in gommone e siamo entrati all'interno di una grotta semi-sommersa, la Grotta del Soffione.
Nel pomeriggio abbiamo deciso di affrontare la via ferrata per salire sul famoso faraglione di Pan di Zucchero, il faraglione più alto del Mediterraneo (ben 133 metri!). Un'esperienza davvero incredibile, di cui vi lascio qualche foto. Se capitate da quelle parti e vi piace l'avventura, fatevi coraggio e salite in cima anche voi, non ve ne pentirete.
La sera ci siamo concessi una cena speciale in quello che - soltanto una volta essere tornata a casa - ho scoperto essere stato eletto come miglior stabilimento balneare d'Italia nel 2019 - il Warung Beach Club. Il cibo è stato a dir poco sublime.
Gioia culinaria #1: se capitate da quelle parti e volete concedervi una cena speciale, prenotate un tavolo al Warung e, mi raccomando, provate il Tonno Rosso - tipico del posto - e, soprattutto, non fatevi sfuggire la loro mille foglie con pane carasau caramellato all'arancia, crema pasticcera e lime. D - I - V - I - N - A!
Giorni 3-4: Is Arutas, Nuoro e Golfo di Orosei
Per mantenere un ritmo incalzante, il terzo giorno ci siamo rimessi in viaggio, con l'obiettivo di raggiungere Nuoro per sera. Tra Iglesias e Nuoro, però, ci siamo fermati per il pomeriggio in una delle spiagge più belle della Sardegna, la spiaggia di Is Arutas, nel Golfo di Oristano, nota per la sua sabbia fatta da finissimi chicchi di quarzo, simili a riso (li potete vedere nella prima foto), e per la sua acqua cristallina (aggiungo anche piuttosto fredda).
Il quarto giorno ci siamo dedicati all'esplorazione del Golfo di Orosei, che si è rivelato essere una vera e propria perla del Mediterraneo. Abbiamo optato per il noleggio di un gommone da Cala Gonone e abbiamo girato quasi tutte le cale del golfo (Cala Luna, La Piscina di Venere, Cala Goloritzè), approfittandone per fare un tuffo qua e là (anche da una scogliera, mamma tvb!) quando riuscivamo a gettare l'ancora senza particolari problemi. Non aggiungo molto altro sulla bellezza di questo posto, le foto parlano da sè.
Gioia culinaria #2: Se siete a Nuoro NON POTETE non provare i dolci tipici del posto. La pasticceria Incantadora fa delle casadine alla ricotta che sono la fine del mondo!
Gioia culinaria #3: Anche a Cala Gonone abbiamoo mangiato benissimo, pesce super fresco in un posto poco lontano dal porto che si chiama Il Cormorano, con uno staff (almeno in sala) tutto al femminile.
Giorni 5-6: Isola Rossa, Alghero, La Pelosa e un piccolo salto a Olbia
Dei giorni successivi, purtroppo, non ho molti reperti fotografici, ma proverò comunque a raccontarvi l'ultima parte del viaggio nel modo più dettagliato possibile.
Il quinto giorno ci siamo mossi da Nuoro verso nord-ovest, per essere più precisi verso l'Isola Rossa. Una penisola, a differenza di ciò che il nome suggerisce, in provincia di Sassari, caratterizzata da rocce granitiche di colore rosso. Ci siamo presi il pomeriggio per rilassarci in spiaggia e affittare un pedalò per fare un bagno un po' più a largo.
La sera ne abbiamo approfittato per fare un giro nella cittadina di Alghero che, così come è stato per Iglesias, ci ha lasciati piacevolmente stupiti, sia per la bellezza del centro storico lastricato pieno di negozi caratteristici, che per la passeggiata fatta lungo i bastioni del porto.
Gioia culinaria #4: Cena favolosa anche ad Alghero - ma del resto, avendo avuto delle guide autoctone, non poteva che andarci bene! - in un posto chiamato La Lepanto, che vanta un servizio molto cordiale e degli spaghetti all'algherese definiti da Valerio "gli spaghetti con le vongole più buoni che abbia mai mangiato". Poi fate un po' voi!
Il giorno successivo abbiamo concluso con il botto: gita in giornata verso la famosissima spiaggia La Pelosa, a Stintino. Per la spiaggia principale non c'era più posto (era sold-out fino a fine mese, quindi se avete intenzione di andare vi consiglio di prenotare settimane prima), ma noi non ci siamo arresi facilmente e abbiamo trovato posto in un piccolo spiazzo tra le rocce. Non comodissimo, ma almeno abbiamo avuto la possibilità di fare il bagno in quell'acqua favolosa (anche qui, allego foto) e rilassarci per qualche ora.
Gioia culinaria #5: La sera ci siamo diretti verso Olbia per incontrare degli amici (ciao Ric e Sara!) e mangiare in uno dei famosissimi agriturismi sardi. Questo, in particolare, si chiama Cabu Abbas e vanta una meravigliosa vista dall'alto su tutta la città di Olbia. Offre un menù fisso con 18 portate (bevande, mirto, dolce e caffè inclusi), di cui ho amato particolarmente ricotta, melanzane fritte, crema di pecorino e gnocchetti.
Sono davvero molto contenta di aver avuto l'opportunità di esplorare così tanti posti in così poco tempo. Specialmente la parte più settentrionale, molto spesso snobbata dal turismo di massa. Io, ad esempio, ero stata solo in Costa Smeralda prima e, per quanto anche quel versante sia incantevole, posso dire ad alta voce che la Sardegna ha da offrire davvero molto più di quello.
Ci tengo a rinnovare i miei più sentiti ringraziamenti per Enrico, Elisabetta e Riccardo <3
Xx
Giulia
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