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Immagine del redattoreGiulia M.

Smart-working in Toscana: Piombino e Isola d'Elba

Il piano era un altro.

Dal 14 al 21 settembre saremmo dovuti essere a Creta, lavorando in remoto da una appartamento sul mare, in qualche paesino sperduto nel nulla. Ovviamente, vista la situazione così delicata, non ce la siamo sentiti di prendere un aereo e partire.

Il cambio di piano, sono sincera, mi ha rattristata parecchio. Dopo ben due viaggi saltati, avevo atteso con ansia la partenza.

Dunque, non mi sono arresa e ho immediatamente cercato una soluzione alternativa, più vicina a Milano e raggiungibile in auto, in modo tale da poterci permettere di spostarci velocemente qualsiasi cosa fosse eventualmente accaduta.


E così mi sono messa alla ricerca. Prima su Booking e poi su Airbnb. Gli unici due filtri: "sul mare" e "<50€ / notte". Dopo qualche giorno di ricerca, mi sono imbattuta in una casetta molto carina in quel di Piombino (LI), direttamente sul mare e abbastanza comoda da permettere a me e Valerio di poter lavorare tranquillamente in smart-working.


Appena arrivati siamo rimasti sorpresi dall'alloggio. Avevamo visto le foto, ma dal vivo ci è sembrato ancora meglio. Nessuna pretesa, solo una vista meravigliosa dalla finestra della cucina/sala sul porticciolo e sull'Isola d'Elba (wow!) e tutto l'occorrente necessario per cucinare.

Insomma, la casa di Graziella - che era in passato una casa di pescatori - ci è piaciuta tantissimo sin da subito!


Siamo rimasti a Piombino dal 15 al 20 settembre e, se avessimo potuto, saremmo sicuramente rimasti qualche giorno in più.

Io avevo preso un bel ritmo: sveglia presto la mattina, bagno veloce in mare (sotto casa c'era una piccola spiaggia di sassi molto carina), un po' di lettura, caffè e colazione. Tutto questo prima di accendere il pc. Non male come inizio della giornata!


La casa, oltre ad essere a due passi dal centro storico ricco di negozi, bar e ristoranti, era anche molto vicina a Piazza Bovio (quella che vedete da lontano nella penultima foto in alto), che - per chi non lo sapesse - è una delle più belle piazze d'Europa. Uno scoglio gigante che si affaccia direttamente sul mare e offre una vista mozzafiato.


Durante il nostro soggiorno non ci siamo fatti mancare qualche cena fuori, per provare il cibo tipico della zona.


Un posto che ci è piaciuto tantissimo è L'OSTEria. Un locale intimo, nascosto in una piccola strada dietro il centro storico. Ottimo il tagliere, specialmente i formaggi. Val poi ha scelto un primo di terra, un fantastico risotto al tartufo (che ha continuato ad elogiare per tutti i giorni a seguire). Io, invece, sono andata su un primo di mare, ravioli di granchio con burrata, tartare di gamberi, pomodorini e scorza di limone. F - E - N - O - M - E - N - A - L - I !

Unica pecca, il tortino al cioccolato fondente, seppur ottimo, non aveva il cuore morbido. E io ci tengo davvero tanto al cuore morbido nel tortino!


Da Tonino, invece, abbiamo assaggiato un'ottima torta di ceci; mentre, ahimè, sulla pizza - a discapito delle buone recensioni su TripAdvisor - siamo rimasti molto delusi. In compenso, il posto è davvero super economico. Una torta di ceci, due pizze, acqua e birra 25€ (per entrambi!!). Abituati ai prezzi di Milano, ci è sembrato un conto super.

Il venerdì sera, dopo cena, sotto suggerimento di un ragazzo incontrato in palestra il giorno prima, ci siamo diretti a Bolgheri. Un piccolo borgo dal centro molto caratteristico, ricco di case in pietra, botteghe e negozi che vendono prodotti locali. Ottimi i cantucci! Ne abbiamo approfittato per sederci e sorseggiare un vino tipico della zona. Non siamo esperti di vini ma, in una situazione così caratteristica, non potevamo tirarci indietro.


Se avete intenzione di visitare Bolgheri, arrivateci dal famoso Viale dei Cipressi (meglio se di giorno, con la luce. La vista sarà sicuramente migliore). Un viale lungo ben 5 chilometri, costeggiato da cipressi secolari. Una strada molto suggestiva di cui narrava anche Giosuè Carducci in "Davanti a San Guido":


I cipressi che a Bólgheri alti e schietti

Van da San Guido in duplice filar,

Quasi in corsa giganti giovinetti

Mi balzarono incontro e mi guardar.


Sabato, sveglia ore 6:00. Colazione e partenza per l'Isola d'Elba.

Ci siamo chiesti più di una volta se ne valesse la pena andare in giornata, ma poi ci siamo detti che probabilmente non avremmo avuto così tante altre occasioni di visitare l'isola e, dunque, abbiamo acquistato un biglietto on-line il giorno prima, prenotato un motorino (l'ultimo rimasto) e il giorno dopo siamo partiti con il primo traghetto della compagnia BluNavy (la più economica!).


Siamo arrivati a Portoferraio poco prima delle 9:00 e ne abbiamo approfittato per fare colazione (per me la seconda della giornata!) in un locale davvero molto carino, vicino al porto, che fa anche cucina vegetariana e vegana. Si chiama Momento Nature Bar, e mi ha ricordato un po' i locali di Byron Bay (in Australia), ma di questo vi parlerò sicuramente in un altro post.


Ci siamo poi diretti a ritirare il nostro mezzo del giorno, un bel cinquantino bianco che, però, ha tenuto i nervi saldi per tutta la giornata senza dare problemi. Non avendo molto tempo a disposizione, abbiamo scelto di visitare subito una delle spiagge più belle dell'Elba, la Spiaggia di Sansone (che vedete nella penultima foto in alto). Meravigliosa. Non è proprio immediato arrivarci, vi lascio qui un link se volete avere più informazioni su come fare. Siamo rimasti lì la mattina e poi per pranzo ci siamo fermati a mangiare qualcosa nel baretto che si trova proprio sopra la spiaggia. Abbiamo pranzato con una vista mozzafiato nel Sansone Reef Bar. Io ho preso degli spaghetti thai davvero ottimi, ma la cosa più buona è stata sicuramente la cheesecake (cotta, ai frutti di bosco: la mia preferita!).

Lì mi sono anche beccata una puntura di vespa, ma eravamo circondati ed era quasi inevitabile uscirne illesi, avendo poi al centro del tavolo un dolce pieno di frutta fresca e marmellata. Quello che posso dire, però, è che ne è valsa assolutamente la pena.


Secondo stop per un caffè veloce a Enfola e per un altro bagno. Qui l'acqua non era niente di che, ma ne abbiamo approfittato per rilassarci un altro po' prima di ripartire. Una volta tornati a Portoferraio abbiamo visitato la cittadina e fatto un aperitivo sul porto, prima di salire sul traghetto e tornare verso Piombino e poi, il giorno successivo, verso Milano.


Devo, però, assolutamente menzionare - prima del ritorno a Milano - la breve sosta fatta a Livorno. Qui abbiamo avuto il tempo, grazie agli zii di Valerio che sono stati gentilissimi nel farci da Cicerone, di fare un giro panoramico in auto della città. Insieme a loro, abbiamo anche approfittato per fare un veloce aperitivo in un posto molto carino e caratteristico con vista sul mare, la Baracchina Rossa. Dopodiché ci siamo diretti verso il Ristorante Aragosta, proprio all'ingresso del Porto Mediceo di Livorno. Locale molto accogliente, e personale fantastico! Abbiamo assaggiato degli ottimi antipasti, un pasta ai ricci di mare (piatto del giorno) definita da Valerio "incredibile" e dei buonissimi ravioli di pesce.

Torneremo sicuramente per assaggiare il piatto più tipico, il Cacciucco (tra l'altro, sapete che Cacciucco è l'unica parola italiana ad avere 5 "c"?).


XX


Giulia


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