Finalmente riprendo in mano il blog, dopo giorni di latitanza, e lo faccio parlando di un libro che ho letteralmente divorato (in meno di due giorni!) durante il periodo della mia quarantena. Se vi siete persi il post a riguardo, vi lascio il link qua.
Avevo già sentito parlare (molto bene) dell'ultimo romanzo di Sally Rooney, una giovanissima (classe 1991!) scrittrice Irlandese che già con il suo primo libro aveva riscosso un enorme successo. Per il mio compleanno, Valerio è stato tanto gentile da regalarmi una copia di Persone normali e io ne sono stata incredibilmente felice.
In quei giorni, dopo aver finito il libro che stavo leggendo, avevo in programma di leggere altri libri, ma la mia voglia di buttarmi a capofitto su questo era troppo prepotente per essere ignorata. Così l'ho preso in mano e l'ho letto tutto d'un fiato.
Connel e Marianne sono due liceali che vivono in una cittadina rurale dell'Irlanda. Lei viene da una famiglia agiata, lui no. Lei è una tipa un po' stramba, molto intelligente e poco considerata a scuola. Lui è un belloccio, che a scuola riesce invece ad acquisire una certa popolarità. Non hanno apparentemente nulla in comune, eppure si scelgono e diventano «come due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l'una vicino all'altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili».
La maggior parte della gente, ha pensato Marianne, vive una vita intera senza sentirsi così vicina a qualcuno.
Le anime e i corpi dei due ragazzi si inseguono e si sfiorano per anni, dal liceo all'università, ritrovandosi insieme in situazioni e circostanze diverse, alternate ad altre esperienze e altre relazioni. Nonostante ciò, i loro destini sembrano legati in modo indissolubile, quasi viscerale.
Insieme affrontano la vita, inconsciamente puntando - in un modo o nell'altro - a diventare persone normali.
“Non so cos’ho che non va. […] Non so perché non riesco a essere come le persone normali”
Crescendo e cambiando prospettiva su di loro e sul mondo che li circonda, però, si accorgono presto che questa normalità idilliaca da loro tanto ricercata, non esiste.
Che la normalità è quella che vivono ogni giorno e con cui devono fare i conti e in cui tantissimi dei lettori, specialmente i millenials (compresa me), si ritrovano e si sentono rappresentati.
Marianne aveva un furore che gli era entrato dentro e gli ha fatto credere di essere come lei, di avere la sua stessa innominabile ferita spirituale e che nessuno dei due sarebbe mai riuscito a trovare un posto nel mondo.
Ad arricchire maggiormente di cruda realtà il romanzo, vi sono temi delicati e importanti che la scrittrice non ha di certo paura ad affrontare. La Rooney rimarca, infatti, più volte tematiche e situazioni legate al senso di inadeguatezza dei due ragazzi e alla depressione che affligge Connel per una parte del racconto. Problematiche assolutamente attuali, specialmente tra i millenials.
Per Marianne l'inadeguatezza è legata appunto al sentirsi costantemente fuori luogo, sia a scuola che in famiglia, dove riceve costanti abusi fisici e psicologici. Per Connel, invece, è legata ai suoi problemi economici, dovuti principalmente al contesto familiare, in quanto nato e cresciuto da una ragazza madre che, però, durante tutto il racconto viene messa in luce come un grande esempio di amore e stabilità. Da un lato, dunque, troviamo una famiglia agiata ma carica di odio e rancore, dall'altro una famiglia modesta che, nonosante ciò, non fa mai mancare al ragazzo amore e gentilezza.
Sally Rooney racconta un giovane amore nella sua forma più pura, reale e meno velata possibile. Le descrizioni sono naturali, semplici ma mai superficiali. La storia risulta lineare e al contempo complessa, così come è complesso il rapporto tra i due ragazzi.
Ho amato tantissimo la struttura temporale del romanzo, la divisione in capitoli datati e intervallati da periodi più o meno lunghi. Ho adorato la schiettezza della scrittrice nel raccontare alcuni episodi, così come ho adorato la minuziosità nel descrivere i personaggi in tutte le loro sfaccettature.
Un romanzo sicuramente intenso, semplice da leggere ma per nulla banale.
Xx,
Giulia
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